La chiarezza non è un valore astratto. È un requisito tecnico della comunicazione politica nell’economia dell’attenzione: poco tempo, molti stimoli, rischio costante di rumore. Senza chiarezza, il messaggio non entra in conversazione e non produce azione.

Chiarezza significa ridurre l’attrito cognitivo: una cosa alla volta, parole precise, formati nativi che si leggono senza sforzo. Significa togliere il superfluo, evitare l’overposting, dare un ritmo sostenibile. Prima arrivare, poi approfondire.

Il metodo è lineare: capire il punto, tradurlo in messaggio, produrre contenuti utili, distribuirli dove serve, misurare ciò che conta. Comprensione, tempo di visione, azioni attivate: indicatori semplici per decisioni semplici. Se non funziona, si semplifica; se funziona, si consolida.

La chiarezza non addolcisce i contenuti, li rende accessibili. Non impoverisce il dibattito, lo mette a fuoco. È la base che permette a visioni, dati e argomenti di circolare con continuità, senza spreco di tempo ed energie.