Socrate su Instagram: lezioni utili per la comunicazione politica di oggi

La comunicazione politica funziona quando chiarisce, non quando abbellisce. Per farla bene, possiamo rubare a Socrate un metodo più che delle citazioni. Ecco come i suoi principi diventano pratiche operative sui social.

Domande prima dei claim

Socrate non parte con un discorso, ma con l’elenchos: domande che testano ciò che l’interlocutore crede di sapere. Lo riassume bene la Stanford Encyclopedia: l’esito lo giudica chi risponde, non il pubblico.

Come applicarlo

  • Apri i contenuti con la domanda che conta (“Che problema risolviamo? Per chi? Da quando?”), poi la risposta.
  • Rubriche Q&A ricorrenti: 1 domanda, 1 risposta, 1 azione (modulo, servizio, appuntamento).
  • Versione stories: sondaggio iniziale → risposta netta → link all’azione.

Metriche da guardare: percentuale di commenti pertinenti; click su call civiche; DM di chiarimento in calo.

Mettere alla prova il messaggio

La forza del metodo socratico è la confutazione: stressi una tesi finché regge. Nei dialoghi questo passaggio è costante; nel Gorgia la retorica puramente persuasiva viene trattata con sospetto.

Come applicarlo

  • “Crash test” pre-pubblicazione: una persona scettica capisce il punto in 5 secondi?
  • Post “Obiezione → Chiarimento → Prova” (dati, atti, link ufficiali).
  • Evita effetti grafici che coprono le crepe dell’argomentazione.

Metrica chiave: tasso di completamento caroselli/video.

Definire prima di convincere

Domanda classica: “Che cos’è X?”. Senza definizioni condivise, le parole si svuotano (trasparenza, sicurezza, transizione). È un tratto tipico del lavorare socratico.

Come applicarlo

  • Mini glossario del progetto: 10 parole, ognuna con definizione operativa + esempio locale.
  • Formato “Prima/Oggi/Domani” su una policy: stato attuale, cosa cambia, cosa succede al cittadino.

Metrica: riduzione delle richieste di chiarimento nei commenti/DM.

Maieutica: far nascere idee (non imporle)

Nel Teeteto Socrate si descrive come “levatrice” che aiuta gli altri a far nascere pensieri, non come chi li partorisce per loro. Traduzione contemporanea: co-creazione col pubblico.

Come applicarlo

  • Thread/AMA a tempo con regole chiare: 30 minuti, tema unico, risposte concise.
  • Sondaggi per priorità di quartiere; recap pubblico con la decisione finale e perché.

Metrica: qualità delle domande del pubblico; percentuale di follow-up utili.

“So di non sapere”: iterare sui dati

La formula famosa è un riassunto moderno; nei passi 21d–22d dell’Apologia Socrate dice, in sostanza, che non pretende di sapere ciò che non sa. È un invito a misurare e correggere.

Come applicarlo

  • A/B test su titolo/thumbnail (una variabile alla volta).
  • Retrospettiva settimanale: cosa ha funzionato, cosa cambiamo.
  • Dashboard minima: reach utile, CTR su azioni civiche, tasso di completamento.

Metrica: trend delle azioni completate (iscrizioni, segnalazioni, prenotazioni).

Ethos: coerenza tra parola e vita

Nell’Apologia emerge che la credibilità non è stile, ma comportamento: dire e fare coincidono. Sui social, ethos = coerenza nel tempo, trasparenza sugli errori, processi visibili.

Come applicarlo

  • Format “Come lavoriamo”: obiettivo, passo, scadenza, stato.
  • Se sbagli una data: post di rettifica, nuova timeline, responsabilità indicata.

Metrica: salvataggi e ritorno visitatori su serie ricorrenti.

Contro la sofistica: prove, non superlativi

Nel Gorgia la retorica ridotta a adulazione è “ramo della piaggeria”. Il messaggio politico regge quando è verificabile.

Come applicarlo

  • Ogni claim vuole un link a fonte pubblica (atto, bilancio, delibera).
  • Un’idea per asset: titolo leggibile, 3 punti, call con data/luogo. Niente superlativi.

Metrica: condivisioni con commento (segnale di utilità, non di tifo).

Conoscere chi ascolta

Nel Fedro, buona retorica = conoscere la verità e l’anima di chi ascolta; la parola “viva” vale più della scrittura muta. Tradotto: segmentare e adattare formati; presidiare il dialogo, non solo la bacheca.

Come applicarlo

  • Stessa idea, linguaggi diversi: reel per pubblico ampio; long post LinkedIn per stakeholder; carosello per spiegazioni passo-passo.
  • Local first: esempi e dati del territorio prima dei macro trend.

Metrica: tasso di risposta per segmento; partecipazione a iniziative locali.

Toolkit “socratico” pronto all’uso

Checklist pre-post (30″): idea in 1 riga? definizione chiave chiara? obiezione anticipata? evidenza linkata? call precisa con data/luogo?

Formato “Domanda → Risposta → Prova → Azione”: 4 slide, massimo 40 parole.

Ritmo editoriale essenziale:

  • Lunedì: Q&A (maieutica).
  • Mercoledì: Myth-busting (confutazione).
  • Venerdì: Report di avanzamento (ethos).

Riunione di confutazione (15′/settimana): scegli 1 messaggio, elenca 3 fraintendimenti possibili, riscrivi.

Post-mortem mensile: cosa abbiamo capito sul pubblico? cosa cambiamo nel piano?

Perché serve oggi

Il metodo socratico non è estetica: è disciplina. Chiede chiarezza, definizioni, prove e disponibilità a correggere. Esattamente ciò che manca quando il dibattito si riempie di slogan. Applicato ai social, diventa un processo operativo: domande giuste, messaggi testati, fonti aperte, azioni chiare. È un modo serio di usare il digitale per fare politica.